150 anni fa l’Unità d’Italia (o quasi)
«Un grande uomo vuota lo stivale che certi ostacoli impedivano di calzare»
Nel febbraio 1861, Vittorio Emanuele II, re di Piemonte e Sardegna é proclamato Re d’Italia.
E’ a questa data che l’Italia realizza la sua Unità, o quasi, in ritardo sugli altri Stati europei come la Francia e la Gran Bretagna, che l’hanno ottenuta 400 anni prima.
In effetti, alla caduta dell’Impero Romano l’Italia é divisa in vari stati, gelosi della loro indipendenza e spesso in guerra tra loro. La Rivoluzione Francese del 1789 e l’ascesa di Napoleone hanno delle ripercussioni importanti sulla storia d’Italia , con l’instaurazione di diverse repubbliche ispirate dal modello francese.
Il giovane regno non comprende ancora Roma che resta sotto l’autorità temporale del Papa e questo fino al settembre 1870 quando i Bersaglieri del Generale La Marmora entrano trionfalmente a Roma attraverso la breccia di Porta Pia.
Ecco qualche data importante :
1815 : alla caduta di Napoleone, il Congresso di Vienna riporta la situazione politica dell’Italia al periodo precedente, senza tener conto delle aspirazioni dei popoli
Ma la restaurazione non calma gli animi e diverse società segrete (Carboneria e Giovane Italia) si costituiscono con lo scopo di rovesciare i regimi imposti dal Congresso di Vienna.
Dal 1821 al 1848 varie insurrezioni si succedono ed il Piemonte entra in guerra contro l’Austria. La prima guerra d’indipendenza si conclude con la sconfitta dei Piemontesi, l’abdicazione di Carlo Alberto e l’ascesa al trono di Vittorio Emanuele II.
Vittorio Emanuele II ha l’intelligenza di scegliere come Primo Ministro il conte Camillo Benso di Cavour che fa dell’Unità d’Itallia la sua priorità.
Cavour comprende che il Piemonte ha bisogno di alleati potenti capaci di sostenere la sua causa contro l’Austria.
Cavour non è il solo artefice dell’Unità d’Italia. In questo periodo, diversi patrioti operano per liberare la penisola dal giogo austriaco : Mazzini, che sogna di un’Italia libera e repubblicana ; Gioberti, che preconizza una federazione di Stati sotto l’egida del Papa e, soprattutto , Garibaldi.
Nel 1860 Garibaldi, a capo delle sue Camicie Rosse, sbarca in Sicilia , rimonta lo Stivale e arriva a Napoli mettendo fine al Regno dei Borboni.
Ma al nuovo Regno manca Roma che resta un dominio del Papa. Bisognerà attendere il 1870 perché la Città Eterna diventi la Capitale d’Italia.
Giovanna Amoroso Pour revenir à la version Française